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La musica, espressione spontanea di forti emozioni dellanimo, ha come carattere principale un indiscusso potere di esaltazione, per cui ha trovato largo impiego in campo militare, in tutte le epoche. I Greci, allatto del combattimento, intonavano il «Peana», inno in onore di Marte. Usavano anzi unire il canto alla danza, per produrre un effetto di completa esaltazione bellica. Il flauto, la tromba e la lira erano i loro strumenti prediletti. Nellantica Roma la tromba assunse maggiore importanza nelle forme di «tuba» per la fanteria e «liuto» per la cavalleria. I bassorilievi di cui è istoriata la base della Colonna Traiana mostrano varie trombe e danno una idea di quanto importanti esse fossero. Dopo la caduta dellimpero romano, col dilagare dei barbari, la musica ebbe un naturale declino. |
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Nel primo Medioevo non restarono che suonatori isolati, la cui unica funzione era quella di rallegrare le feste dei signori nei vari castelli.
Dal secolo XII la tromba fece la sua ricomparsa sui campi di battaglia perché, con lo sviluppo della cavalleria, se ne riconobbe la comodità di trasporto, aggiunta allopportunità delluso. Inoltre, le caratteristiche della vita dei castelli feudali e lorganizzazione difensiva delle fortezze favorirono più che mai lapplicazione di questo strumento per i segnali.
I Crociati, di ritorno dallOriente, contribuirono molto alla generalizzazione delluso del tamburo e del timpano.
Agli inizi del secolo XII i suonatori si riunirono in corporazioni ben organizzate in talune città italiane. |
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Musicanti e tamburini dellArmata Sarda in una incisione del Galateri.
Da sinistra sono: tamburino (1740), timballiere (1780), tamburo maggiore della Brigata Guardie (1829), trombettiere del Reggimento Aosta Cavalleria (1831), tamburino della Brigata Piemonte (1833), falegname della Brigata Guardie (1836) e musicante della Brigata Pinerolo (1843)
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Successivamente vennero regolarmente stipendiati dai Comuni che conferirono loro attribuzioni delimitate da precisi statuti.
Verso le metà del secolo XV poté dirsi assodata la formazione delle prime vere fanfare musicali, chiamate generalmente «concerti». Il termine «fanfara» indicava tanto un limitato complesso di ottoni (per lo più della famiglia delle trombe) e di strumenti a percussione, quanto la musica che con esso si eseguiva.
I motivi musicali delle fanfare erano costituiti da brevi ritornelli o corte melodie, di carattere marziale e andamento solenne se destinati ad accompagnare cortei o parate, e da arie popolari e semplici se servivano a ritmare la marcia delle truppe.
Agli inizi del 1700, agli Stati Maggiori dei più importanti eserciti europei vennero aggregate piccole fanfare, sia per la cavalleria che per la fanteria. Composte generalmente di alcuni oboi e talvolta anche di un timpano e di un fagotto, erano gli embrioni delle future bande che andavano formandosi gradatamente, attraverso una lenta evoluzione tecnica. Il vocabolo «banda» non ha origine musicale. Per «bande» si intendevano i raggruppamenti di un determinato numero di soldati. Il significato riportato ad un reparto di musicanti venne per lenta derivazione assai più tardi. Ogni grande unità comprendeva uno di tali raggruppamenti formato da suonatori che accompagnavano

Carabinieri trombettieri a cavallo (1822) |
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i soldati alla marcia o li stimolavano al combattimento. La vera nascita della banda militare moderna si può collocare fra la fine del secolo XVIII e la prima metà del secolo XIX, quando il numero dei musicanti aumentò e lorganizzazione strumentale fu ulteriormente perfezionata. Sempre a quellepoca nacque la «marcia militare», composizione di carattere marziale adottata inizialmente negli stati germanici. Questo movimento di riforma, dovuto soprattutto alle riorganizzazioni operate in Francia dal Sax e in Germania dal Wieprecht, non estese subito i suoi effetti in Italia, dove ogni Stato conservò nelle proprie forze armate un certo numero di bande di tipo ancora non ben definito.
Fu solo a partire dal 1831 che lesercito borbonico ricevette una regolamentazione della propria musica, concernente lorganizzazione delle bande e la disciplina e la posizione dei musicanti. Nello Stato Pontificio la legge istitutiva dei Carabinieri Pontifici contemplò larruolamento di 16 trombettieri. Anche la Guardia Svizzera ebbe una piccola banda, mentre ad ogni corpo di truppe dellesercito furono aggregati trombettieri e tamburini. In Piemonte, in seguito al nuovo ordinamento dato allesercito da Carlo Alberto nel 1831, vennero stabiliti nel numero di 18 i musicanti per ogni reggimento di linea e di 24 per la «Compagnia Guardie del Corpo di S.M.».
Con successive determinazioni regie furono regolamentate tutte le questioni inerenti al servizio delle «musiche militari», che raggiunsero così una forma dorganizzazione vasta e completa. Fu in quegli anni che il Corpo dei Carabinieri ebbe i suoi primi trombettieri, nucleo originario di musicanti che via via, con successivi riordinamenti nellorganico e nella dotazione degli strumenti, diede vita dapprima alla «Fanfara» e poi alla «Musica».
Da questa derivò, infine, la «Banda» che, attraverso affinamenti successivi, ha assunto la fisionomia attuale. |
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Torino, Carabinieri trombettieri a cavallo (1833)
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