Con la legge n. 515 del 17 luglio 1910 riguardante la «Modificazione al testo unico delle leggi di ordinamento del Regio Esercito e dei servizi dipendenti dallAmministrazione della Guerra», per la prima volta nellorganico degli ufficiali dellArma fu inserito il Maestro Direttore di Banda. Da tale data, quindi, la Musica divenne ufficialmente Banda della Legione Allievi Carabinieri. Il 1° luglio 1914 essa sfilò in testa ai reparti dellArma davanti alle supreme cariche dello Stato, in occasione della grande cerimonia che si tenne alla Legione Allievi per celebrare il 1° centenario dellIstituzione.
Il trascorrere degli anni portò sempre nuovi successi e ulteriore prestigio alla formazione bandistica. Ma essa non si distinse solo per la sua tecnica e la sua perfetta intesa desecuzione; il 24 maggio 1915, scortando la Bandiera di guerra dellArma, partì con il Reggimento
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Carabinieri Mobilitato per il fronte di operazioni del Carso.
I carabinieri musicanti, così, non rimasero estranei alla Grande Guerra e divisero con gli altri militari dellArma rischi e fatiche. «Musica di Guerra» definì la Banda lallora Tenente Colonnello Teodoro Pranzetti, Comandante del Reggimento Carabinieri Mobilitato, che aveva visto i musicanti distinguersi sul Podgora per atti di valore e di sacrificio. Più tardi egli scrisse al Maestro Cajoli: «... vi ricordo nostri soccorritori lassù nelle trincee di quelle posizioni che tenevamo nel più aspro fronte dItalia dallora; vi ricordo solleciti per noi che dovevamo pur vivere per combattere, che da voi attendevamo quotidianamente materiali e soccorsi; vi ricordo pronti, pietosi per i nostri feriti; vi ricordo stanchi, su per le strade del Podgora, laceri anche, ma sempre gioviali, incuoranti come la vostra musica;
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vi ricordo mobili per il Blanchis dove le austriache artiglierie vi battevano, perché sapevano che la nostra base eravate voi... Si sappia che i purpurei e belli pennacchi vostri sono portati non da musicanti soltanto, ma da combattenti e che sono sempre i pennacchi dei valorosi Carabinieri. Si sappia che... le magistrali note delle vostre melodie traggono forza, espressione da quegli stessi petti già esposti allAustriaco nelle trincee del Podgora, allorché nei primordi di questa grande guerra i Carabinieri furono tra le prime truppe che aprirono la marcia in avanti per Gorizia, segnando per quellaspra via anchessi una pietra miliare ed un balzo in avanti».
Rientrata dalla zona di operazioni nel novembre del 1915, lanno successivo la Banda effettuò varie missioni allestero per eseguire concerti a beneficio dei soldati alleati feriti. Mutate le caratteristiche essenziali del suo impiego, il corpo musicale assunse così la funzione di rappresentare, attraverso le proprie esecuzioni, le tradizioni ed i costumi del nostro Paese.
Il primo di tali viaggi ebbe come meta Parigi, ove la Banda si esibì accanto a quelle famose della Guardia Repubblicana francese e della Guardia Reale dInghilterra. La stampa parigina lodò senza riserve la bravura dei carabinieri musicanti, riconoscendone il più completo successo. «La Domenica del Corriere» dedicò allavvenimento una copertina a colori per mano di Achille Beltrame.
Sempre a beneficio della Croce Rossa, nel 1917 la Banda si recò a Lione e a Saint Étienne; nel 1918 a Londra, ove tenne un concerto alla presenza degli stessi sovrani di Inghilterra e, successivamente, nelle città di
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Birmingham, Sheffield, Blackburn, Newcastle, Liverpool e Southampton. Lo stesso anno eseguì a le Havre altro concerto a favore della Croce Rossa Belga. Fu un successo senza precedenti. «... È il meccanismo così nitido dei corni, la purezza degli ottoni, leleganza rara dei bassi, la sonorità cristallina dei flauti? È la scioltezza del ritmo, la dissolvenza dellarmonia, la freschezza degli attacchi o delle fioriture?» si chiese Guy de Lourcade nel quotidiano francese «Havre-Èclair» del 22 ottobre 1918; e continuò: «È ciascuno di questi dettagli e ne è linsieme, perché tutta questa massa orchestrale ha lunità di un semplice quartetto. Essa si anima, si distende, si precipita, si rallenta, si trattiene ad un semplice cenno del direttore, come la tastiera di un organo immenso sotto le dita di un maestro. È arte e della più pura, con quel non so che di fervore che differenzia il gruppo dartisti, lo classifica e gli dà il suo valore particolare. Inutil dire con quale calore una tale musica è stata ricevuta ed applaudita.
Occasioni di questa natura sono rare».
Gli fece eco il giornale inglese «The Bystander» di quello stesso mese: «... La celebrazione della giornata dItalia a Londra ha avuto una riuscita eccezionale in ogni senso...».
Nel 1919 la Banda fu a Nizza, a Cannes e a Mentone.
Tutta la stampa estera unì il proprio riconoscimento a quello già dato da sovrani, da autorità e da migliaia di cittadini.
Il Maestro Cajoli fu insignito di numerose onorificenze estere, mentre in Patria fu nominato accademico del Conservatorio musicale di Santa Cecilia in Roma.
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